LA MUNTA’

Il percorso in pendenza, a tratti anche rilevante, si estende sul versante sud del borgo per seicento metri: dal concentrico a cascinali e coltivi sulla Piana della Bormida. Scendendo sul nastro asfaltato poco oltre la chiesetta di San Sebastiano e via xx Settembre, presso la torre della cabina elettrica si avvia la sterrata, anticipata dal museo diffuso del Borghetto. Incassata a monte, e delimitata da muro in pietra a secco con archi di rinforzo a tutto sesto, prosegue con due curve a 90° su tre rampe. Ripida agli estremi, al centro quasi piana come una balconata sulla pianura sottostante cerchiata dall’ondulato collinare e, in lontananza, da monti, conclude a valle presso alcune case coloniche di recente ristrutturazione in pietra e legno, i coppi rossi sui tetti. Canneti, sambuchi, cespugli di rosa canina e di more, alternati ad un pioppeto e a qualche pianta di robinia, di fichi e noci delimitano il lato a valle. Qualche sentierino laterale in terra, tagliato a gradoni nella ripa, conduce nel vignato del ripido pendio fino alle case del borgo affacciate a sud; il muro di contenimento in pietra a secco per tre volte è interrotto da cancelletti in ferro rimasti da un secolo ad attestare proprietà private con orti, frutteti, vignato. La Muntà, per secoli strada di forte percorrenza tra il borgo e la Piana, fu sostituita nel primo Novecento dalla via Longa strutturata su tre tornanti, ampia e adatta a carri, poi a trattori e auto. Oggi la Muntà é un percorso naturalistico ad anello di un’ora, con rientro dalla via Longa.