Poco dopo la biforcazione di via Roma nella parte bassa del concentrico, sul lato destro del Rovanello ha inizio un’ampia carrareccia, in terra battuta e pietrame, che risale la collina con qualche sinuosità per concludersi dopo una svolta ad angolo retto e un’impennata di cinquanta metri, presso la storica fonte d’acqua – smeraldo, di recente recupero, incastonata nel muraglione in laterizio dell’attuale Proloco.
Il percorso, non impegnativo anche perché di soli 400 metri, è adatto ad esplorare il paesaggio che si amplia ad ogni passo di salita; dal Montarsetto che fu nel II conflitto mondiale usato dai tedeschi di stanza nel paese come osservatorio, alle case aggrappate al roccione del Castello, ai profili dei campanili e della parrocchiale e dell’Oratorio, ad orti e vigneti che incorniciano, come un giardino comune, le case del paese. Infine, al profilo ondulato dei colli che al primo orizzonte rinserrano la campagna pianeggiante punteggiata da paesini e cascinali, ed a quello acuminato delle vette alpine.
Presso la piazzetta della Chiesa, codici a barre su plancia licenziano visite virtuali della chiesa e di originali infernòt scavati nella roccia che fa da fondamento a molte case. A pochi passi dalla piazzetta, in via Verdi e salendo per la prima traversa a destra in via Umberto I, due punti panoramici mozzafiato sui due cocuzzoli più alti del paese, gratificano lo sguardo e lo spirito del camminatore. Percorrendo via Dante, si può imboccare la Canà o salire a Roccaberga ad ammirare caverne gocciolanti, rocce mioceniche cariate e fossili o anche scendere per il sentiero al polmone verde, autentica willdernes locale, che circonda il rio Budello: percorrere la sterrata che costeggia il corso d’acqua e rientrare al punto di partenza sempre avanzando con percorso ad anello, qualunque sia la direzione che si sceglie.