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trebbiatrice

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TREBBIATRICE TEDESCA

Questa trebbiatrice manuale, realizzata presso la Machinen Fabr., Badenia, Weinheim a/a Bergstrasse B97, 1801, attesta l’ingegnosità del fabbricante e, insieme, l’ampio mercato europeo di un prodotto valutato anche nel nostro territorio di efficacia straordinaria per il sistema di raccolta e di conservazione del grano. Semplice nella struttura é costituita da due organi essenziali: il battitore e il controbattitore o griglia, utili a separare i semi della pianta dalla paglia e da involucri che li proteggono.

A questi due componenti indispensabili, fu aggiunto un terzo elemento detto scuotipaglia o cassone rettangolare allungato, aperto sotto e dotato nella parte superiore di listelli e reti apposite che facevano passare i semi e trattenevano la paglia. I telai costituiti da listelli e reti, posizionati all’uscita del battitore, erano accostati in numero variabile da tre a cinque e animati da moto sussultorio/ondulatorio da due alberi a gomiti. Nel cassone poteva esservi anche un gran crivello; in seguito uno spagliatore era posizionato presso il battitore e la trebbiatrice era affiancata da un ventilabro o ventilatore per eliminare gli ultimi piccoli residui di paglia e di involucro prima che i chicchi fossero insaccati. La qualità della macchina era valutata in relazione al minor numero di elementi contaminanti i chicchi ancora presenti nei sacchi. Una trebbiatrice diffusissima tra fine Ottocento e prima guerra mondiale fu realizzata dalla ditta Laverda. Nelle moltiplicate innovazioni del prodotto va ricordata la trebbiatrice meccanica Orsi, utilizzata da metà Novecento.